La ricerca arriva dall’Università di Birmingham, e potrebbe far preoccupare gli utenti dei siti di “torrent”, quelli su cui milioni di utenti condividono contenuti di ogni tipo. Musica, film, documenti, file coperti da copyright il cui scambio, illecito secondo le associazioni dei produttori, è da sempre sotto osservazione. Ma finora nessuno sapeva il livello di dettaglio di questo scrutinio. Lo studio lo rivela, e relativamente ai “torrent” più popolari, le tante società di monitoraggio del web possono individuare l’indirizzo ip di chi scarica in circa tre ore.