C’è chi si diverte e disturba semplicemente, chi altera la finanza, chi acquisisce informazioni da vendere al miglior offerente. Il mercato delle intercettazioni informatiche coinvolge pubblico e privato. Per difendersi ogni anno arriviamo a spendere 12 milioni di dollari in sicurezza informatica.
ROMA – Laura lavora in un’azienda, mentre è al pc risponde velocemente ad alcune chat private, non sa di essere intercettata dal suo datore di lavoro, che certamente non potrebbe farlo, ma nessuno se ne accorgerà mai. Qualche tempo prima, il sistema informatico della sua società, sebbene spenda migliaia di euro in cyber security, è stato “bucato” da qualcuno, pagato da un concorrente che ha interesse a scoprire quanto l’azienda spenderà per determinati servizi da acquistare. Intanto, la Procura della Repubblica, debitamente autorizzata da Gip, sta indagando sull’amministratore delegato della società e ha inserito un trojan, un virus, sul suo pc. Quel trojan portava proprio il nome di Laura perché chi indaga sa bene che il punto debole migliore da trovare non è quello tecnico ma quello umano.