Installare un software spia nello smartphone altrui, chiunque questi sia, costituisce un illecito penale e, in particolare, il reato di interferenze illecite nella vita privata altrui [5]. Si va in carcere e la condanna può durare da 6 mesi a 4 anni.
Secondo la sentenza della Cassazione qui in commento [1], il reato scatta anche se la vittima è informata, da terze persone, della presenza dello spy-software sul proprio dispositivo e che, nonostante ciò, continui a telefonare (nel caso di specie, la moglie era pienamente consapevole di essere spiata). Impossibile, in sostanza, parlare di «consenso» da parte della vittima. Riuscire dunque a installare sul telefonino della consorte una “cimice”, capace di intercettare le comunicazioni in entrata e in uscita, è un’azione già sufficiente per una condanna..
https://www.laleggepertutti.it/280695_cosa-si-rischia-a-spiare-il-cellulare-del-coniuge